Aprite la confezione del nuovo disco dei Nude Beach da New York – Chuck Betz, Jim Shelton, Ryan Naideau – e vi trovate per le mani un piccolo poster (questo, e vediamo chi riconoscete) che è come una parata: al centro Elvis, in grande, e tutt’intorno un’infinità di volti più o meno noti dell’iconografia pop.
Pure questo album è un’icona, sin dal titolo 77 – come il primo dei Talking Heads, come l’anno che segna uno snodo chiave per il rock’n'roll – ed è una corposa raccolta di brani formidabili, power-pop ora sfrenato ed elettrico, ora raccolto e pensieroso. Una vera festa per chiunque abbia a cuore le melodie eterne dei Big Star e del giovane Tom Petty.
La magia di 77 sta nel prendere come riferimento quelle icone del passato e farle suonare vive e accese come quasi mai prima. Musica tanto bella che viene il magone a pensare a tutte quelle anime tristi che chiuderanno l’anno senza aver ballato mai una volta cose stellari come Yesterday, Can’t Get Enough, I Can’t Keep The Tears From Falling o I Found Out; senza aver mai sentito tra i capelli il vento di Used To It, See My Way e Geoffrey’s Tune; senza essersi mai stretti a qualcuno mentre lo stereo suonava Yesterday, It’s So Hard o If We Only Had The Time.
Voi non fate lo stesso errore, perché questo 77 è una di quelle esperienze che rendono la vita una cosa bella da sentire.
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