Autori di un unico album, Pinestripes And Englishmen, pubblicato alla metà degli anni novanta, i Proctors ritornano oggi con Everlasting Light, come se da allora il tempo non fosse passato. Ed è una meraviglia di disco, zeppo di canzoni fatte della materia dei sogni che si inseriscono nella più gloriosa tradizione indie-pop britannica.
Sin dal fenomenale trittico d’apertura (Trouble With Forever, Into The Sun, Perfect World) si è rapiti da un flusso costante di melodie gentili, sognanti e malinconiche, con lo squillare delle chitarre Rickenbacker a intessere arpeggi semplici e memorabili, spesso adagiate su morbidi tempi medi (I Need To Tell You, Yesterday’s Boy). Solo raramente i ritmi si fanno lievemente più incalzanti (Wishing Well, Season’s Change, Fun Sunday) e talvolta rallentano fin quasi a fermare il respiro (le fragranze elettroacustiche di Adrienne, l’emozione infinita e sospesa di Ember Days); su tutto, il magico intreccio di voci di Gavin e Margaret, accogliente come l’abbraccio caldo della primavera.
Per tutto questo, Everlasting Light è forse la più bella prova di come sia possibile crescere e preservare il cuore puro e giusto dell’adolescenza, distillato in brani che chiedono solo di volteggiare leggeri, braccia spalancate e occhi al cielo.
Ti è piaciuto questo album? Allora ascolta anche
Our Love Is Heavenly – Heavenly
Killjoy – Brighter
Don’t Cry – The Garlands
Gentle Tuesday – Primal Scream
She Brings The Sunshine – Bubblegum Lemonade