E ora che non ti fai più
In giro non ci sei più
Mia madre piange se le sente
Quando stacca dall’ufficio nel suo mp3
Due lettere si incontrano per sempre
Se ci senti fammi un fischio, dai
Non scordarti la pillola
Ci mangiamo le viscere
A vicenda per l’affitto fai
Che non ero in me, sì certo
a cura di Claudio D’Errico
Rkomi, pseudonimo di Mirko Martorana, è un rapper milanese del 1994, nato e cresciuto nel quartiere Calvairate. La popolarità per lui arriva nel 2016 quando pubblica l’EP Dasein Sollen, il cui titolo si richiama a concetti filosofici sull’esistenza, formulati da grandi pensatori (Kant e Heidegger) che in quel periodo il cantante sentiva vicini al proprio vissuto.
Il suo primo album Io in Terra, pubblicato da poche settimane, sta ottenendo un buon successo anche di critica, consentendo al giovane cantautore di inserirsi nel panorama della nuova scena trap italiana.
Ottiene la prima posizione della Classifica FIMI Album e buone recensioni dai critici che lo giudicano un disco colorato e vario e una tra le migliori uscite del 2017, nel genere rap italiano.
Già all’ascolto del primo brano – che dà il titolo all’album – ci si trova spiazzati: è uno stile che pare centrifugare il testo, un sound ardito che fonde trap e jazz, giocando con le parole ed incollandole quasi a caso in un puzzle sonoro.
Allo stesso modo scorrono e lasciano il segno gli altri brani, contraddistinti da una scrittura che sa fondere emozioni e immagini. Rkomi rimane profondamente legato al suo quartiere, al cemento ed ai suoi amici compagni di vita e di viaggio e tutto ciò traspare dai suoi lavori musicali.
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