I’ll walk home with my eyes low,
dreaming of conversations we’ll have tomorrow,
your loose ends, my new friends,
all the classes in high school we fell asleep in
and now I can hardly close my eyes
C’è questo video che gira su Youtube in cui Jake Ewald suona un’emozionata versione di Coals, il pezzo acustico che chiude l’esordio dei suoi Modern Baseball; ad ascoltarlo, occhi lucidi e sorriso in faccia, ci sono pure i suoi compagni di band. Ecco, i MoBo sono quella cosa lì, una specie di status update sugli anni tra high school e college, personalissimo eppure capace di annullare la distanza tra chi sta sopra e chi sta sotto il palco.
Con il nuovo You’re Gonna Miss It All, i quattro di Philadelphia tolgono un po’ di spigoli alla musica e si concentrano su una scrittura pop ben più sottile della media di genere – il loro emo non è mai inutilmente rumoroso, le chitarre sono intrecciate con cura e all’urlo rabbioso si preferisce un divertito raccontare.
In un’insalata di stili incredibilmente coerente – sentite con quanta naturalezza convivano il punk-pop di Broken Cash Machine e Charlie Black, il trottare indie-folk di Fine, Great e Going To Bed Now, i ripiegamenti acustici di Timmy Bowers e della meravigliosa Pothole – le voci di Jake e Brendan Lukens abbracciano storie di serate storte e giornate a dormire sui libri, storie finite male e lettere d’amore immaginarie.
(Auto)ironici quando serve, ma pure sarcastici e disillusi – si prenda Your Graduation, ad esempio – i Modern Baseball traducono in canzoni belle e bellissime l’ansia del non saper bene che fare e il cuore frullato dei propri vent’anni.
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