La lavorazione interfilare nel vigneto

Attrezzature, tecniche e vantaggi di una corretta manutenzione

La manutenzione interfilare nel vigneto: un’operazione essenziale per la qualità del raccolto

I vitigni delle colline italiane, dalla Toscana al Veneto e Friuli ed il Piemonte, sono tra i più belli e suggestivi al mondo, con una grande varietà di varietà autoctone che producono vini di altissima qualità.

Tra questi si annoverano la Barbera e il Nebbiolo, vitigni che possiamo trovare anche nei dintorni della famosa Rocca di Angera in provincia di Varese, che danno vita a vini pregiati come il Barolo e il Barbaresco. Se vuoi scoprire cosa vedere a Varese durante il tuo soggiorno in quest’area, ti consiglio di leggere questo utile articolo.

Per garantire la salute e la produttività di questi vitigni è fondamentale effettuare la manutenzione interfilare, un’operazione che consiste nell’intervenire sul terreno tra le file di viti, eliminando le erbe infestanti e favorendo l’ossigenazione del suolo. Solo rispettando le tempistiche appropriate e utilizzando attrezzature professionali, infatti, è possibile incrementare significativamente la qualità del raccolto e ridurre i costi di gestione dell’intera filiera vitivinicola.

Strumenti e attrezzature per la lavorazione interfilare

Per eseguire correttamente la manutenzione interfilare, è possibile scegliere tra diverse attrezzature, in base alle dimensioni del vigneto e alla tipologia di lavoro richiesta:

  • Fresatrice interfilare (trinciaerba): questa attrezzatura è ideale per vigneti di grandi dimensioni e garantisce una rimozione professionale e accurata delle erbe infestanti. Grazie alla sua capacità di triturare e sminuzzare le erbacce, la fresatrice interfilare assicura un lavoro efficiente e di alta qualità.
  • Erpice rotante interfilare: adatto per lavorazioni medie, questo strumento è in grado di estrarre le piante infestanti dalle radici senza danneggiare eccessivamente il terreno. L’erpice rotante interfilare preserva la struttura del suolo e garantisce una pulizia completa.
  • Lama interfilare: perfetta per lavorazioni leggere, questa attrezzatura taglia le erbe infestanti lasciando quasi intatto lo strato superficiale del terreno. La lama interfilare è consigliata per vigneti di piccole e medie dimensioni.
  • Scalzatore (diserbatore meccanico): questo strumento rimuove le erbe indesiderate tagliandole alla base con lame rotanti. Lo scalzatore è ideale per vigneti che richiedono una lavorazione delicata e può essere noleggiato a costi contenuti, rendendolo un’ottima opzione per le piccole aziende vinicole.

Tempistiche e frequenza della manutenzione interfilare

La lavorazione interfilare nei vigneti è un’operazione fondamentale per mantenere il terreno in buone condizioni e garantire una buona produzione di uva, il tempo e la frequenza di questa lavorazione dipendono da diversi fattori, come le caratteristiche del terreno, il clima, la varietà di vite coltivata e il sistema di allevamento utilizzato.

In generale, la lavorazione interfilare viene effettuata almeno tre volte durante l’anno:

  • In primavera, subito dopo la potatura, per rimuovere i residui delle potature e le erbacce.
  • In estate, per rompere la crosta superficiale del terreno e favorire l’assorbimento dell’acqua piovana.
  • In autunno, per preparare il terreno alla successiva stagione vegetativa.

La frequenza di questa lavorazione può variare a seconda delle condizioni del terreno e della presenza di infestanti.

Ad esempio, in terreni con una forte presenza di infestanti, può essere necessario effettuare la lavorazione interfilare più frequentemente per evitare che le erbacce sottraggano nutrienti alle viti. Inoltre, in aree con un clima particolarmente piovoso, può essere necessario effettuare la lavorazione interfilare con maggiore frequenza per prevenire il ristagno dell’acqua nel terreno.

In ogni caso, la scelta del momento e della frequenza della lavorazione interfilare deve essere fatta in modo oculato, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del vigneto e delle condizioni ambientali, in questo modo, si può garantire una buona produttività delle viti nel suo ciclo vitale e una qualità dell’uva eccellente.

La tecnica dell’inerbimento

L’inerbimento del terreno presenta numerosi vantaggi e alcuni svantaggi da considerare attentamente, perché un terreno inerbito, sia spontaneamente che con l’ausilio di tecniche artificiali, può ridurre l’erosione e le perdite per percolazione.

Un terreno erboso può aiutare a mantenere la sostanza organica e la disponibilità di nutrienti, favorire lo sviluppo di microorganismi utili e migliorare la portanza del terreno per favorire il passaggio delle macchine. Inoltre, può contribuire a produrre uve di migliore qualità e richiedere meno interventi di potatura.

L’inerbimento, però, può presentare anche degli svantaggi, ad esempio la possibile competizione tra le viti e le piante erbacee per l’acqua e i nutrienti. È importante, quindi, valutare attentamente la scelta delle specie erbacee, la durata dell’inerbimento e la percentuale di superficie inerbita in base alle caratteristiche delle proprie vigne.

Per ottenere i migliori risultati, è preferibile utilizzare essenze a rapido attecchimento, resistenti al calpestio e ad alta competizione con le infestanti, ma che non ostacolino troppo lo sviluppo delle viti.

Per quanto riguarda gli interventi, ci sono diverse opzioni:
La semina diretta in primavera può essere realizzata con diverse tipologie di seminatrici, anche combinate, ed è importante eseguire lo sfalcio ogni volta che l’erba raggiunge i 25-30 centimetri di altezza, magari usando una falciatrice per motocoltivatore, abbinando la potenza del mezzo a delle lame adatte anche a erba alta e superficie irregolare.

Benefici di una corretta lavorazione interfilare

La manutenzione interfilare apporta numerosi vantaggi al vigneto, tra cui:

  • Miglioramento della qualità delle uve grazie alla circolazione d’aria nel terreno e all’ossigenazione delle radici.
  • Promozione della biodiversità attraverso l’eliminazione delle erbe dannose per la vite.
  • Riduzione dell’umidità del suolo, prevenendo la formazione di muffe e funghi patogeni.
  • Diminuzione della competizione idrica e minerale tra le viti e le piante infestanti, permettendo alle viti di sfruttare al meglio le risorse del terreno.
  • Incremento dell’efficacia dei trattamenti fitosanitari e riduzione dei costi, poiché i prodotti distribuiti raggiungono direttamente la pianta.
  • Miglioramento della resa produttiva del vigneto, garantendo uve sane e di qualità superiore.

Investimenti necessari per un’attrezzatura professionale

Per acquistare una fresatrice usata di buona qualità, occorre prevedere un investimento tra 10.000 e 30.000 euro. Gli erpici rotanti hanno costi inferiori, tra 5.000 e 15.000 euro, mentre lo scalzatore può essere noleggiato per poche centinaia di euro al giorno.

Investire nella manutenzione professionale del vigneto assicura un aumento significativo della resa qualitativa e produttiva nel lungo periodo. Scegliere le attrezzature più adatte, seguire le tempistiche di lavoro ottimali e ripetere frequentemente gli interventi sono accorgimenti fondamentali che ogni viticoltore dovrebbe adottare per garantire un vigneto longevo, sano e redditizio.

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