srl unipersonale

Tutto quello che devi sapere sulla SRL unipersonale

Complice un ritrovato desiderio di mettersi in gioco professionalmente, sempre più persone stanno scegliendo la SRL unipersonale.

Perché proprio questa forma societaria? La risposta è molto semplice: perché basta un solo socio per costituirla, un dettaglio molto appetibile, soprattutto per chi non ha ancora trovato altri soci oppure preferisce essere solo al comando.

Se anche tu stai valutando l’idea di aprire una tua impresa, scopri quello che c’è da sapere su questo tipo di società e per ulteriori informazioni ti invitiamo a consultare un approfondimento cliccando qui.

Come funziona la SRL unipersonale

Lanciata ormai diversi anni fa per semplificare il percorso imprenditoriale di molti, la SRL unipersonale è diventata un’opzione molto richiesta nel panorama italiano.

Il suo più grande vantaggio sta proprio nella presenza di un solo socio: è proprio il titolare l’unica persona a decidere tutto, senza dover passare per l’approvazione di altri soci. Ed è sempre al socio unico che resta intestato il capitale sociale.

Da un punto di vista strettamente organizzativo, questo semplifica molto la vita lavorativa all’interno della società. Si annullano completamente i rischi derivanti da dissidi tra soci e non si perde tempo alla ricerca di un’unità di intenti nella gestione dell’attività.
Di fatto, tutto è in mano al socio unico, che si trova al timone degli organi societari con una completa libertà di decisione su qualsiasi ambito.

Per il resto, la SRL unipersonale funziona più o meno come la SRL classica: prevede un’attività con dei dipendenti e la necessità di investire molto capitale, con un turnover di almeno 100.000 euro all’anno. Questo forse è il grande scoglio per chi si avvicina a questa opzione, perché fin da subito è bene pianificare almeno il primo quinquennio di budget per fare in modo che non vengano a mancare le risorse fondamentali per il mantenimento della società.

E se poi si trova un’altra persona da coinvolgere nella gestione? Nonostante sia pensata come opportunità per aprire un’impresa anche senza altri soci, nulla vieta nel corso del tempo di pensare a un allargamento.
È infatti prevista la possibilità di trasformarla in una SRL pluripersonale senza dover cambiare l’atto costitutivo. Capita spesso, infatti, che questo sia una sorta di trampolino di lancio e che negli anni l’attività cresca e attragga l’interesse e la volontà di partecipazione di altri soggetti.

È economicamente vantaggioso aprire una SRL unipersonale?

Come nelle altre società a responsabilità limitata, nella SRL unipersonale risponde sempre e solo la società per le obbligazioni e mai il socio unico. Tuttavia, c’è un vincolo contestuale alla costituzione della stessa: il Codice Civile stabilisce infatti che l’intero capitale sociale venga versato interamente in contanti, mentre nella SRL a più soci basta il 25% sul totale dei conferimenti.

Non varia però il capitale minimo sociale, che deve essere di almeno 10.000 euro. Nel caso in cui il socio unico non abbia provveduto a versare tutto il capitale sociale contestualmente all’atto costitutivo, sarebbe proprio il socio a rispondere per i suoi debiti. Anche nel caso di successivi aumenti al capitale sociale, la somma dovrà essere interamente versata in contanti.

Molto importante: sempre il Codice Civile stabilisce che nell’atto costitutivo debba essere chiaramente indicato che si tratta di società unipersonale, come così specificato:

“Negli atti e nella corrispondenza delle società per azioni ed a responsabilità limitata deve essere indicato se queste hanno un unico socio”

Tassazione

Veniamo a uno dei punti principali da considerare prima di aprire questo tipo di società. Dal punto di vista fiscale la SRL unipersonale è soggetta alla medesima tassazione, che prevede il pagamento di:

  • IRES (imposta sul reddito delle società) al 24% sull’imponibile netto;
  • IRAP (imposta regionale sulle attività produttive) intorno al 3,9%, con variazioni su base regionale;
  • IVA, liquidata poi mensilmente o trimestralmente;
  • Aliquota del 26% sui dividendi percepiti dall’unico socio.

Come vedi il discorso tasse non cambia e deve essere valutato attentamente insieme al commercialista prima della costituzione della società. Sarà lui a indicare come procedere per ottimizzare ogni passaggio.

Contributi previdenziali

Veniamo al discorso previdenziale, che prevede due profili separati e distinti per chi sceglie questa società. Innanzitutto, in quanto socio unico della SRL unipersonale, l’unico intestatario è tenuto a versare all’INPS una quota fissa di circa 3.500 euro l’anno riferita alla società stessa. Nel probabile caso in cui sia anche amministratore, dovrà poi iscriversi all’INPS nella gestione separata, che prevede il 25% sul compenso percepito come socio amministratore, oppure nella gestione artigiani e commercianti con il 24% su un reddito minimo di 16.000 euro.

 

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