Andy Roddick campione di fair play

Andy Roddick grande esempio di fair play nel tennis

Andrew S. Roddick classe 1982, è un tennista di origine statunitense. Durante la sua sfolgorante carriera ha vinto ben 32 titoli. Tra i tanti citiamo un Grande Slam, il molto ambito US Open nel 2003 e ben 5 tornei della serie Masters Series e Masters mille. Ha raggiunto anche ben 4 finali nel Grande Slam, tre finali nel torneo di Wimbledon negli anni 2004, 2005 e 2009 ed una agli US Open nell’anno 2006.

E’ stato durante la sua carriera un grande talento del mondo del tennis. Dopo il suo ritiro nel 2017 è entrato (a pieno diritto) nella “International Tennis Hall of Fame”. Egli è stato infatti uno dei più giovani giocatori professionisti negli USA. A 21 anni (nel 2003) è stato il giocatore numero uno del ranking ATP dopo essere stato in precedenza il numero uno del ranking junior.  Ha stabilito il primato dal 2004 al 2011 del servizio più veloce (ben 249.5 chilometri all’ora). Nella sua brillante carriera ha vinto un torneo per ben 12 anni: dal 2001 fino al 2012.

Nella sua storia sportiva ha avuto come sua nemesi agonistica Roger Federer. Riuscendo a batterlo solo tre volte, rispetto alle 21 volte in cui sono finiti in campo l’uno contro l’altro.

Roddick è a tutt’oggi uno dei giocatori più importanti della storia del tennis. Dal 2001 insieme a sua madre gestisce una fondazione benefica (la Andy Roddick Foundation) che sostiene bambini bisognosi ed aiuta le vittime di abusi e/o malattie invalidanti.

Andy Roddick è un personaggio che si distingue per generosità oltre che per la sua “potenza” sportiva. Tutti i suoi avversari ne riconoscono la forza ma anche la sportività. Egli nel 2005 si è reso protagonista di un grande esempio di lealtà e di fair play che lo hanno distinto come grande giocatore e grande uomo. Il suo esempio di fair play e quelli di altri sportivi hanno decisamente cambiato in meglio il mondo dello sport.

Andy Roddick ed il fair play

È il 2005. Durante il Masters a Roma, il tennista americano Andy Roddick sta vincendo di 5 a 3 contro Fernando Verdasco. Nel secondo set, vi sono a disposizione tre match point. Durante uno di questi tiri di Verdasco, il giudice di linea chiama la palla dello spagnolo fuori: in questo caso la vittoria andrebbe a Roddick. Ma Andy non è convinto del giudizio arbitrale e va personalmente a controllare il segno della pallina. Quando si accorge che il tiro non era fuori, chiama l’arbitro per segnalarlo.

Alla fine Verdasco vinse il parziale al tie-break ed anche la partita finale. Egli ebbe l’opportunità di riprendersi e di liberarsi dalla tensione. Roddick invece, che dovette cambiare la sua racchetta ebbe difficoltà ad adattarsi al nuovo strumento non riuscendo a vincere la gara.

Un triste esito penserete! Ed invece no, vediamo come commentò Andi Roddick questo episodio sportivo.

Il commento di Roddick

Quando è stato chiamato a commentare il suo clamoroso gesto da parte dei giornalisti provenienti da ogni parte del mondo, Andy Roddick ha sempre fatto una valutazione importante. Anche se ha perso quella particolare partita, ha recepito che l’esempio trasmesso ai suoi fans ed agli sportivi ha un valore di gran lunga superiore. La sua vittoria è stata proprio quella: riuscire a trasmettere il vero valore dello sport.

Egli ritiene a tutt’oggi che una gara vinta per un errore arbitrale o per un infortunio dell’avversario non abbia nessun valore. La vera gara si può disputare ad armi pari e con il rispetto delle regole.

Il suo gesto è stato visto ed apprezzato da centinaia di migliaia di persone, e può essere portato d’esempio a tutti, è stato un gesto come alcuni altri ha fatto la storia del fair play del mondo del tennis.

Altri dopo di lui hanno replicato il suo gesto: Jack Sock durante la Hopman CUP di Perth ha fatto notare un errore arbitrale a suo sfavore. È uscito a testa alta, nonostante la sconfitta, ed ha comunicato quello che doveva alle future generazioni di sportivi ed agli amanti del tennis!

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